I dati relativi al Commercio Estero nel primo mese del 2016 diffusi dall’ISTAT, fotografano una flessione congiunturale dell’export e dell’import con un saldo commerciale di 35,0 milioni di euro in calo rispetto al 2015.
L’export italiano registra una performance negativa (-2,2%) in ragione della contestuale flessione delle vendite nei paesi Extra UE (-6,3%), non compensata da quelle nei paesi Ue (+1,1%). A livello merceologico la flessione interessa tutti i comparti e in maniera più netta le vendite di energia (-22,2%).
Sul lato import l’andamento negativo (-0,6%) deriva dal calo delle importazioni dai paesi Extra-UE (-3,6%) anche in questo caso non compensate da quelle provenienti dai paesi UE (+1,5%), mentre a livello settoriale il calo interessa gli acquisti di energia (-15,8%) e senza considerare gli acquisti di energia infatti la crescita risulta positiva (+1,3%).
A livello tendenziale, crescono valori medi unitari (+2,0%) e diminuiscono i volumi (-3,7%) per le esportazioni, mentre diminuiscono i valori medi unitari (-5,1%) e crescono i volumi (+1,9%) per le importazioni.
L’avanzo commerciale di 35 milioni di euro si registra verso i paesi UE (+521 milioni di euro) che compensa il saldo negativo nei confronti dei paesi Extra UE (-486 milioni di euro), mentre al netto dell’energia supera i 2 miliardi di euro.
Nonostante la flessione di gennaio, negli ultimi tre mesi l’export cresce congiunturalmente dell’1,5%, con un incremento più ampio per i paesi extra UE (+2,5%) rispetto a quelli UE (+0,7%) con beni di consumo non durevoli (+2,7%) e beni strumentali (+2,4%) che registrano gli aumenti più consistenti. Al contrario - sempre a livello trimestrale - le importazioni sono in calo (-0,8%) in ragione della flessione degli acquisti dai Paesi Extra UE (-2,4%) non compensata dalla crescita nell’UE (+0,4%).
A livello tendenziale crescono sia le esportazioni (+3,0%) che le importazioni (+2,6%), ma se corrette con i giorni lavorativi, si registra un lieve calo dell’export (-0,5%) e un lieve aumento dell’import (+0,6%).
In termini tendenziali si rileva una flessione sia dell’export (-3,5%) e sia dell’import (-3,2%), determinata principalmente dal marcato calo delle vendite (-8,0%) e degli acquisti (-6,6%) con l’area extra UE. Si segnala come, al netto delle differenze nei giorni lavorativi (19 a gennaio 2016 contro 20 di gennaio 2015), la flessione infatti si ridimensiona (-0,3% per l’export e -1,1% per l’import).
A livello geografico invece Russia (-24,2%) e MERCOSUR (-18,8%) sono i mercati che più contribuiscono al calo dell’export mentre sono in forte crescita le vendite verso Paesi Bassi (+15,0%) e Spagna (+9,2%).
Anche sul lato dell’import la Russia (-14,2%) e in questo caso i Paesi OPEC (-12,6%) registrano i cali più significativi, mentre crescono gli acquisti da Polonia (+20,0%) e Paesi ASEAN (+13,6%).
Fonte: a cura di Exportiamo, di Antonio Passarelli, redazione@exportiamo.it
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