Si è appena conclusa a Rimini la 37° edizione del Salone internazionale della Gelateria, Pasticceria e Panificazione Artigianale - Sigep e i numeri sono da record sia in termini di visitatori che di espositori.

A Rimini Fiera sono stati infatti oltre 200.000 i visitatori professionali provenienti da ben 150 Paesi, con i numeri a certificare la crescita costante dell’importanza della manifestazione rispetto all’ultima edizione (+8%).

Un successo caratterizzato anche dalla partecipazione di oltre 1.000 espositori distribuiti su 16 padiglioni - esauriti da mesi - ed una ricca offerta di eventi collaterali per esaltare conoscenze e innovazioni.

Tra gli eventi clou, capaci di richiamare l’attenzione della stampa e ad ingolosire i visitatori vanno certamente segnalati la Coppa del Mondo della Gelateria, Pastry Queen, Bread in the City, The Star of Chocolate e l’itinerante Gelato World Tour.

L’edizione 2016 conferma dunque a pieno titolo l’importanza crescente di Rimini quale polo mondiale per la filiera del dolce artigianale e della ristorazione extradomestica e, come ha dichiarato il presidente di Rimini Fiera, Lorenzo Cagnoni:

“Si confermano a fine manifestazione i segnali di crescita letti sul mercato in questi ultimi mesi e che ora condividiamo. É un successo globale: di un territorio organizzato e accogliente, di un quartiere efficiente e di caratura internazionale, di un settore che rappresenta un “Made in Italy” solido e con orizzonti di crescita ancora da sfruttare compiutamente, per accompagnare i quali siamo già al lavoro”.

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Dunque, prospettive ad ampio raggio per un settore florido qual è quello dei gelati, che mostra segnali di crescita sia nel mercato interno che sui mercati internazionali.

I dati registrano infatti un aumento dei consumi rispetto al 2014 (+8%) con picchi del 20% nell’area del Centro-Sud Italia. Non bisogna però non considerare il fatto - fanno notare gli esperti - che nel 2014 la stagione estiva è stata più fredda e piovosa rispetto al 2015, rimane il fatto che il settore cresce in maniera molto dinamica.

Il giro d’affari stimato è di oltre 2,5 miliardi di euro, con una media di quattro italiani su dieci che mangiano gelato regolarmente nei mesi estivi e con un aumento anche per i consumi durante l’arco dell’anno per una quantità pro capite di sei chilogrammi, pari a circa 380.000 tonnellate, di cui 170.000 di gelato artigianale.

Italiani buongustai certo, ma anche sapienti artigiani capaci - grazie ad antiche tradizioni, formazione, alta specializzazione dell’industria dei semilavorati, dei macchinari e delle attrezzature - a fare del gelato artigianale “Made in Italy” un brand riconosciuto a livello internazionale.

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Tra le 25.000 gelaterie italiane, oltre 7.000 sono all’estero e, oltre al classico appeal nostrano negli Stati Uniti, a crescere è l’interesse in Medio Oriente ed Estremo Oriente.

A fronte della crescita-boom del segmento artigianale, anche i costruttori di macchinari per la produzione, confermano le aspettative e con una copertura complessiva del 90% del mercato globale, sviluppano ricavi per oltre 300 milioni di euro di cui l’80% generato dalle esportazioni.

Secondo le stime emerse dall’indagine Databank, voluta dall’Associazione Italiana Bakery Ingredients (Aibi), i consumi degli italiani sono in crescita anche per il settore della pasticceria artigianale (+0,7%), del consumo di brioche (+3,5%), dei prodotti da ricorrenza (+6%) e delle torte da ordinazione.

In calo invece la spesa per pasticcini e biscotteria con un consumo medio pro capite sceso tra gli 85 e 90 grammi (-3,8%), mentre continua ad aumentare l’interesse per il pane biologico (+2%), per i prodotti senza glutine o a base di cereali alternativi quali kamut e farro, per un fatturato totale pari a circa 250 milioni di euro.

Nonostante, quindi, le buone performance del nostro “Made in Italy”, il settore è tallonato dalla concorrenza cinese e seppur prevalentemente circoscritta – finora - al mercato locale, non deve farci trovare impreparati.

Qualità, innovazione e sapienza artigiane, sono queste le caratteristiche del “Made in Italy” che contano e, manifestazioni come il SIGEP, vanno considerate certamente un’occasione importante e un volano per far decollare il business delle nostre produzioni orientate all’export, sempre pronte ad intercettare i nuovi trend nel mercato globale con l’obiettivo di accelerare le prospettive di sviluppo e cercare altrove quello che solo il mercato interno non è più in grado di offrire.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Annarita Summo, redazione@exportiamo.it

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