Progetto il Ponte Srl in partnership con Exportiamo.it lo scorso 18 settembre ha organizzato il primo Workshop Italia-Africa all’interno degli eventi fuori EXPO 2015.
Tra i protagonisti i rappresentanti di alcuni importanti Paesi africani - Costa D’avorio, Burkina Faso, Zimbabwe e Camerun - impegnati con la loro “vetrina” nell’area rinnovata del Mercato Metropolitano non solo nell’opera di diffusione della propria cultura e delle proprie tradizioni, ma anche nel far comprendere alle aziende italiane le opportunità di business in diversi settori nel mondo dell’industria, così come dei servizi.
Per illustrare la realtà della Costa d’Avorio é intervenuto Victor Ouloupohi, Commissario per la Costa d’Avorio ad EXPO 2015 e rappresentante del gabinetto allo sviluppo e promozione delle PMI del locale Ministero dell’Industria e Commercio.
Per il Paese dell’Africa Occidentale é prevista una crescita dell’economia a ritmo sostenuto in ragione di un miglioramento delle condizioni di investimento che hanno portato ad una serie di nuovi progetti infrastrutturali nel settore dei trasporti e dell’energia. A ciò si unisce una spinta sugli investimenti pubblici e privati in diversi settori (agricolo, minerario, alloggi e servizi), le precondizioni necessarie per poter imboccare un sentiero di crescita economica più sostenibile.
Anche per il Burkina Faso - malgrado le recenti turbolenze politiche in atto e già rientrate in una situazione di normalità - le previsioni economiche sono di segno positivo, come hanno spiegato i delegati intervenuti al Workshop tra i quali Moussa Kadore, Vice Console presso il Consolato Generale del Burkina Faso a Milano. Le previsioni degli analisti stimano una crescita importante nel 2016 (+6,1%), un incoraggiante dato che proietta lo Stato tra uno dei Paesi africani ad alto tasso di penetrazioni d’investimenti esteri.
La Responsabile Relazioni con l’Estero della Camera di Commercio ed Industria dello Zimbabwe, Thulani Sedze ha avuto il compito di illustrare il quadro del suo Paese, per il quale le previsioni rimangono in linea con gli standard dell’area e si prevede un’espansione trainata dai settori agricolo, minerario, dei trasporti, delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, nonché l’ammodernamento e lo sviluppo generale delle infrastrutture.
Samuel Pierre Nemb ha invece illustrato il quadro relativo al Camerun elencando opportunità e prospettive del piccolo Paese africano. Si prevede infatti una crescita del PIL reale del 4,5% nel 2015 condizionata rispetto all’anno precedente (+5,1%) dal prolungato crollo del prezzo del petrolio, perché seppure il settore petrolifero rappresenti meno del 10% del PIL, é una delle principali fonti di entrate del governo, la vera crescita economica sarà nel 2018(+5,5% secondo le stime) sulla scia degli investimenti pubblici e di una solida performance nel settore dei servizi.
Dal workshop emerge dunque un quadro complessivo sulle opportunità di business offerte da questi paesi, focalizzando l’attenzione dei partecipanti sui settori più promettenti e soprattutto evidenziando i programmi di defiscalizzazione promossi da ogni singolo governo, per attrarre sempre di più gli investitori stranieri.
A livello fiscale infatti la totalità dei Paesi presenti puntano a raggiungere questo scopo attraverso una politica di agevolazione fiscale che prevede per i primi 5 anni di attività nel paese, una pressione fiscale ridotta al solo 5% - 7%.
Naturalmente come é stato più volte sottolineato, non bisogna dimenticare le opportunità di sviluppo (e per le nostre aziende, di business) legate ai programmi della Banca Africana per lo Sviluppo.
L’impressione generale é poi che in tutti i Paesi, sono in atto una serie di programmi governativi per lottare contro i fenomeni corruttivi, introducendo una serie di sistemi di controllo al fine di garantire al meglio tutte le attività commerciali, industriali e di import-export, accelerare la trasformazione economica e promuovere l’inclusione regionale, stimolando così lo sviluppo di questi Paesi e ampliando il livello di integrazione e partecipazione nell’economia globale.
Fonte: a cura di Exportiamo, di Fabrizio Avanzini, General manager di Progetto Il Ponte srl
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