In una realtà altamente competitiva e dinamica come quella che viviamo, ogni Paese dovrebbe essere capace di esaltare le proprie peculiarità. La stessa capacità di “fare sistema” non può prescindere dall’individuazione e dalla valorizzazione ottimale delle proprie eccellenze.
Certamente storia e mercato insegnano come tutto ciò sia possibile attraverso un utilizzo sapiente delle “leve” più utili e remunerative, dovrebbe essere tautologico certo, ma siamo pur sempre in Italia dove obbedendo a contraddizioni e tradizioni spesso si resiste ad ogni forma di innovazione.
L’Italia brilla certamente di luce propria e non ha bisogno di artifici per emergere insieme alla sua bellezza, mentre al contrario siamo noi stessi a provare ad oscurare questa luce perché - soprattutto a differenza dei nostri partner/competitor europei - siamo molto bravi a “non volerci bene”.
La bellezza e il valore incommensurabile del nostro patrimonio storico, artistico e paesaggistico non hanno eguali al mondo questo é un dato, a mancare però é il risultato.
Spesso alle nostre latitudini “si campa di rendita” e invece di provare a valorizzare appieno sul piano economico questa unicità - un asset che tutti ci invidiano e nessuno può sottrarci come dimostra anche lo stesso successo di Expo Milano, dove quotidianamente migliaia di visitatori provenienti da tutto il mondo affollano l’area espositiva di Rho - si lascia molto all’approssimazione e al caso.
La voglia d’Italia nel mondo però non manca e noi continueremo a ripeterlo all’infinito.
Se c’é un sentimento che accomuna tutti in Italia, questo é legato certamente al calcio e agli “Azzurri”, la nostra nazionale di calcio rappresenta una delle immagini più potenti assimilabili al nostro Paese e al “Made in Italy” di conseguenza.
Dal momento che il tutto é più della somma delle sue parti, qualcuno avrà pensato perché non unire il simbolo sportivo italiano più apprezzato e conosciuto al mondo alle nostre eccellenze produttive e manifatturiere provando a sfruttare il clamore che fanno gli Azzurri quando arrivano in ogni dove, per promuovere l’intero paese, l’intero sistema come ha sottolineato lo stesso presidente della FIGC, Carlo Tavecchio, infatti:
“La passione che il calcio riesce a trasmettere può contribuire a diffondere all’estero le nostre eccellenze e a promuovere nel migliore dei modi il “Sistema Italia”.
Proprio nelle ultime settimane Ministero dello Sviluppo Economico e FIGC hanno siglato un’intesa che vede alla portata questo nobile obiettivo, promuovere l’immagine del nostro Paese e delle sue eccellenze produttive a livello globale sfruttando la presenza degli Azzurri.
Certamente tra le iniziative messe in campo dal Governo italiano per sostenere la dimensione internazionale delle nostre imprese, quest’accordo risulta innovativo, proprio perché prova a mettere a sistema le risorse migliori, mentre sul campo, é proprio il caso di dirlo, sarà l’ICE - Agenzia ad avere il compito di trasformare in realtà i buoni propositi e tutti i soggetti pubblici e privati interessati potranno partecipare, anche finanziariamente, alle attività di promozione che verranno delineate nel corso dei prossimi eventi calcistici internazionali.
Attraverso questo accordo, le 18 Nazionali della FIGC (maschili, femminili, di calcio a 5 e beach soccer), impegnate in circa 170 partite l’anno, diventeranno uno strumento di promozione per il nostro Paese, proprio con l’obiettivo di valorizzare le imprese italiane e favorire l’interscambio economico-culturale con i paesi di volta in volta “avversari”.
L’accordo é recentissimo, ma nel pratico già qualcosa si muove con la prima esperienza fuori dai confini nazionali da parte della selezione “Azzurri Stars” nella Repubblica Democratica del Congo, dove la nuova rappresentativa composta da ex nazionali e da altre stelle del calcio italiano il 2 settembre ha fatto il suo esordio nel nuovo stadio della capitale contro una selezione di vecchie glorie locali. Naturalmente la prima non ha deluso ed é stata anche un’occasione per fare “lobby” sugli stati africani in vista delle votazioni future per la scelta della sede delle Olimpiadi del 2024 per promuovere la candidatura di Roma.
Il match é stato organizzato in concomitanza con la visita del Vice Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda nella Repubblica del Congo accompagnato da oltre 20 tra aziende e associazioni per il follow-up delle iniziative avviate a seguito della sua precedente visita a inizio 2015 e l’occasione é stata utile anche per inaugurare un Centro Tecnologico per la Meccanizzazione Agricola allestito con macchinari italiani nel Paese.
La prima iniziativa che invece coinvolgerà direttamente la nazionale maggiore, si svolgerà il prossimo 10 ottobre in occasione della partita Azerbaijan-Italia valida per le qualificazioni dei prossimi Campionati Europei.
A Baku il locale ufficio dell’ICE-Agenzia, sempre più attivo nel supporto alle nostre imprese dopo anni di attività intermittenti dovuti anche alla riorganizzazione dell’ente, é già al lavoro per organizzare un evento dedicato ai settori dell’edilizia, delle costruzioni, della termoidraulica, delle macchine e materiali per l’edilizia, della rubinetteria, dell’arredo-bagno e dell’interior design, ovvero settori dove l’Italia ha da dare e da dire.
Sarà interessante provare a valutare i risultati di queste nuove forme di promozione ma il forte richiamo mediatico esercitato dalla nostra nazionale e dai nostri colori in giro per il mondo non potrà che amplificare la voglia di “Made in Italy”, su questo non dovrebbero esserci dubbi, il risultato alla fine é frutto pur sempre del lavoro di squadra.
Fonte: a cura di Exportiamo, di Antonio Passarelli, redazione@exportiamo.it