Abbiamo già avuto modo in passato di parlare del Kazakhstan, un paese rivolto al futuro che abbiamo avuto anche l’onore e il piacere di approfondire lo scorso mese di marzo,
" target="_blank">dialogando direttamente con l’Ambasciatore in Italia, Andrien Yelemessov
, in occasione della presentazione del volume curato dall’Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie (IsAG) non a caso dedicato a “Le grandi opportunità del Kazakhstan”.

Già perché di volta in volta le opportunità di collaborazione e cooperazione con il nono stato al mondo per estensione territoriale, si amplificano e certamente le ottime relazioni, le capacità e la passione di Yelemessov (testate personalmente) sono stati ingredienti necessari e fondamentali per il successo del riuscitissimo “Business Forum Kazako-Italiano” lo scorso 27 giugno, nel Padiglione Italia di Expo, in occasione del National Day del Kazakhstan.

Si é trattato di un incontro ai massimi livelli con la partecipazione del “Padre del Kazakhstan”, Nursultan Narzabayev in visita in Italia e del Premier Matteo Renzi che nel suo discorso - annunciando una missione ufficiale ad Astana entro dicembre - ha innanzitutto messo in risalto non solo le relazioni economiche in continua crescita tra i due paesi, ma anche la condivisione di un’idea e una visione geopolitica ben precisa, ribadita anche durante il bilaterale:

“Il business é importante, vogliamo fare di più, ma il primo argomento di cui abbiamo discusso é che noi condividiamo un’idea di lotta al terrorismo e pace universale, di ascolto e inclusione culturale. Nazarbaev guida un Paese con quasi cento etnie diverse. E in questo momento c’é grande bisogno che i paesi dell’area asiatica collaborino tutti insieme”.

L’Italia con un flusso di esportazioni pari a oltre 700 milioni di euro, é il secondo maggiore fornitore europeo dopo la Germania, e il sesto a livello globale. Il dinamismo del nostro export é trainato dalla meccanica strumentale (43,3% dell’export totale nel Paese) e dalla moda (22,1%). E il trend é destinato a crescere per  l’apprezzamento dei beni di consumo “Made in Italy” da parte della nuova classe media del Paese centrasiatico; con buone opportunità anche per i mobili italiani (7% dell’export attuale italiano), e i prodotti della filiera agroalimentare.

L’amministratore delegato di SACE, Alessandro Castellano, intervenuto al forum italo-kazako, ha inoltre annunciato che sono allo studio 800 milioni di euro di nuovi progetti in Kazakhstan, ricordando come:

“Il Kazakhstan rimane uno dei mercati euro-asiatici a più alto potenziale per il nostro export. Un potenziale confermato dagli 800 milioni di euro di nuovi progetti che SACE sta studiando nel paese in favore di imprese italiane, in una gamma diversificata di comparti industriali: dall’oil&gas al petrolchimico, dal settore dei metalli alla filiera agroalimentare e alle infrastrutture”.

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Il presidente Narzabayev ha invece concluso il suo intervento ricordando come:

“Quello che iniziamo oggi a Milano darà un impulso e continuerà ad Astana 2017, inoltre l’Expo consoliderà ulteriormente le relazioni con l’Italia, che già é  uno dei partner principali del Kazakhstan e rappresenta la porta per l’Europa. Conoscendo il nostro Paese attraverso il suo padiglione vi verrà voglia di visitare il Kazakhstan e vi aspettiamo ad Astana nel 2017”.

Il Business Forum é stato naturalmente il palcoscenico per la firma di accordi di cooperazione e collaborazione per oltre 500 milioni di euro.

L’ENI già presente dal 1992 nel paese, fa ancora un passo avanti grazie alla firma tra il CEO, Claudio Descalzi, e Sauat Mynbayev, amministratore delegato di KazMunayGas (KMG), la compagnia di Stato kazaka, di un accordo che stabilisce le condizioni per trasferire al “Cane a sei zampe” il 50% dei diritti di sfruttamento del sottosuolo per la ricerca e la produzione di idrocarburi nel blocco di Isatay, situato nelle acque kazake del Mar Caspio.

A livello operativo invece il blocco sarà gestito da una joint operating company tra ENI e KMG, autorizzando il nostro player globale allo sfruttamento del sottosuolo nel blocco Isatay, che si stima abbia un notevole potenziale. Grazie all’intesa, viene altresì sancita la finalizzazione dei relativi accordi commerciali che renderanno possibile il trasferimento a Eni dei diritti di utilizzo del sottosuolo e che regoleranno le operazioni congiunte svolte dai due gruppi, la tabella di marcia prevede che il trasferimento sia completato entro pochi mesi, mentre ENI metterà a diposizione le proprie tecnologie proprietarie.

Eni rafforza così ulteriormente la sua presenza in Kazakhstan, dove la società é co-operatore del giacimento di Karachaganak e equity partner in vari progetti nel Mar Caspio settentrionale, incluso il giacimento giant di Kashagan.

Più in generale il Kazakhstan offre opportunità interessanti alle nostre imprese in linea con la strategia economica intrapresa dalle autorità locali per stimolare la crescita e lo sviluppo del tessuto industriale locale puntando su settori a maggior valore aggiunto (infrastrutture, tecnologie, meccanica, agroalimentare, tessile e abbigliamento).

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Certamente é da segnalare il piano di investimenti pubblici da 5 miliardi di dollari, che mira a potenziare il ruolo del Kazakistan nel trasporto aereo, marittimo e ferroviario a livello regionale; e la collaborazione con istituzioni finanziarie multilaterali per sostenere le imprese di piccole e medie dimensioni.

Non bisogna dimenticare poi che a partire dal 1 gennaio 2015, é realtà l’Unione Economica Euroasiatica della quale il Kazakhstan é partner insieme a Federazione Russa, Armenia, Kirghizstan e Bielorussia, rientrando oggi in un mercato potenziale di oltre 160 milioni di abitanti e accrescendo ulteriormente il suo ruolo strategico e la sua posizione di cerniera tra oriente e occidente; mentre dopo venti anni di negoziati - come ha ricordato lo stesso Renzi - il Paese é finalmente pronto per entrare nel WTO e alla fine del 2014 sono stati conclusi anche i negoziati con l’Unione europea per l’Accordo di Partenariato e Cooperazione Rafforzata che delinea il nuovo quadro dei rapporti bilaterali con l’UE.

Ad attendere Italia e Kazakhstan vi é invece un passaggio di testimone ancor più importante e significativo all’orizzonte. 

Il prossimo appuntamento con Expo nel 2017 é infatti proprio ad Astana e sarà incentrato sul tema “Future Energy” ovvero sullo sviluppo di tecnologie e produzioni di energia alternative e sostenibili, nonché sui temi della sicurezza e dell’efficienza energetica senza dimenticare naturalmente il ruolo dell’individuo che deve essere posto al centro di questo circolo virtuoso e responsabile.

Un passaggio ideale e delle tappe complementari necessarie per garantire un mondo migliore alle future generazioni.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Antonio Passarelli, redazione@exportiamo.it 

 

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