Perché scegliere la Bulgaria per fare business?
Nella bellissima cornice dell’Ambasciata bulgara a Roma, lo scorso 15 maggio, qualche ragione é certamente emersa in merito alle opportunità offerte da un mercato relativamente vicino al nostro Paese, durante il Seminario di presentazione del mercato bulgaro, organizzato da Assoimprese e Associazione Vicina.
La “geografia é destino” e con la Bulgaria non é stato certo crudele, con una posizione geografica strategica che permette un accesso agevolato in Europa, in Russia, nei Paesi della Comunità degli Stati Indipendenti (CSI), in Turchia e nel Vicino Oriente, il Paese di fatto si trova al centro della Penisola balcanica.
Sul piano operativo e logistico, le condizioni per chi vuole fare business sono vantaggiose con bassi costi per carburante e affitti di spazi industriali e d’ufficio e una delle imposte più basse in Europa (un’imposta corporativa piatta del 10%) che in alcune regioni - a causa di un alto tasso di disoccupazione - viene completamente azzerata per i primi tre anni a chi investe in loco.
La differenza nel business la fanno le persone e anche le risorse umane in loco sono qualificate e con salari concorrenziali, con un sistema universitario che “sforna” circa 3.000 nuovi laureati all’anno specializzati in discipline legate ai trasporti e alla logistica: un numero in continua crescita in un Paese che può contare su un sistema d’istruzione efficiente.
Le infrastrutture nel paese sono notevolmente sviluppate, differenziate e in continuo rinnovamento. Sul territorio bulgaro sono presenti 4 aeroporti internazionali, 2 porti marittimi principali sul Mar Nero, 4 porti fluviali sul Danubio, 60 zone industriali (alcune in fase di sviluppo), autostrade e stazioni ferroviarie moderne.
Membro dell’Unione Europea dal 2007, della NATO dal 2004 e dell’Organizzazione Mondiale del Commercio dal 1996, la Bulgaria ha sottoscritto negli anni accordi bilaterali contro la doppia tassazione con ben 68 Paesi.
L’Accordo di Partenariato con la Commissione Europea che definisce la strategia e le priorità di intervento della Bulgaria, nonché le relative modalità di impiego dei Fondi Europei strutturali e d’investimento per il periodo 2014-2020, firmato nell’agosto 2014 - alla luce delle priorità strategiche (occupazione, istruzione e salute, scienze, innovazioni e competitività, trasporti ed efficienza energetica, buona gestione e servizi amministrativi di qualità) – prevede l’attuazione di 9 Programmi per un totale di 15,680 miliardi di euro, risorse che serviranno a rendere ancora più efficiente e competitivo il mercato.
Solo per fare un focus su un settore a noi particolarmente a cuore, ovvero quello alimentare, dove si sa il Made in Italy primeggia, in Bulgaria vi sono ottime condizioni naturali per diversi tipi di coltivazioni. Non a caso il settore ha attirato negli anni alcune tra le maggiori multinazionali quali Danone, Coca-Cola, Kraft Foods, Nestlé ed altre.
Le terre agricole bulgare sono di alta qualità e condizioni climatiche favorevoli fanno sì che nel Paese si possa produrre una grande varietà di colture e, anche in questo caso, non bisogna dimenticare che i prezzi dei terreni agricoli sono tra i più bassi d’Europa. Inoltre circa il 90% della terra coltivabile in Bulgaria é adatta per la bio agricoltura e vige il divieto della produzione di prodotti OGM e non é un caso che nel corso degli anni sia cresciuto non solo il numero delle fattorie organiche nel Paese, ma anche il consumo e la domanda di prodotti bio.
Le imprese italiane da tempo hanno capito l’importanza della Bulgaria e secondo i dati della Banca nazionale bulgara (BNB), lo stock degli investimenti italiani in Bulgaria ammonta a 762,2 milioni di euro, prevalentemente nei settori chimico, finanziario, tessile e vitivinicolo.
Anche se il nostro Paese non figura tra i principali investitori, il livello raggiunto dagli investimenti é tutt’altro che modesto e l’interesse da parte delle nostre imprese crescente.
A quanto pare quindi a Sofia e dintorni le condizioni ottimali per far decollare il tuo business non mancano, perché non approfondire la conoscenza di un mercato così vicino?
Fonte: a cura di Exportiamo, di Francesca D’Agostino, redazione@exportiamo.it