“Sarà una nuova era. Questo non é il progetto più grande del mondo ma é l’unico che avrà un impatto sul mondo” é Jorge Luis Quijano, Amministratore Delegato dell’Autorità del Canale di Panama, a esprimere soddisfazione in vista dell’apertura - prevista entro metà 2016 - del “nuovo” Canale di Panama.
Il nuovo Canale andrà ad affiancarsi a quello già esistente che da 100 anni collega Oceano Pacifico ed Oceano Atlantico.
Un’opera immensa, che permetterà di ampliare il traffico del commercio internazionale e permettere il transito di mercantili sempre più grandi, le cosiddette “Post Panamax”, navi gigantesche in grado di trasportare fino a 14.000 container, ben oltre i limiti attuali che rendono possibile il passaggio a navi fino a 3.000 container.
La portata sul commercio mondiale della riduzione di costi e tempi nei collegamenti tra l’oriente asiatico e i porti americani avrà una portata rivoluzionaria.
I punti di forza dell’economia panamense continuano ad essere legati principalmente proprio ai servizi logistici, a quelli finanziari e agli investimenti pubblici, alimentati principalmente dalle commissioni raccolte dalle navi in transito nel Canale (circa 14.200 all’anno, con una media di 39 transiti giornalieri) che rappresentano per lo Stato circa 2 miliardi di dollari all’anno di introiti: una sicura fonte di entrate per finanziare lo sviluppo infrastrutturale del Paese ed attirare crescenti quantità di capitali stranieri soprattutto nel settore delle costruzioni civili, in quello logistico, turistico ed in quello finanziario.
L’apertura del nuovo Canale, naturalmente porterà anche al raddoppio degli introiti derivanti dal transito delle navi.
I lavori procedono e proprio un mese fa, il 26 marzo, una delle ultime paratoie delle 16 previste per il complesso sistema di chiuse del progetto é stata messa in posa sul lato dell’Oceano Atlantico.
C’é soddisfazione da parte del “Grupo Unidos por el canal”, il consorzio internazionale creato per condurre i lavori, guidato dall’azienda italiana Salini Impregilo (38%) assieme agli spagnoli della Sacyr, ai belgi della Jan de Nul e ai panamensi di Constructora Urbana.
Dal punto di vista tecnico si tratta di un progetto grandioso che esalta ancora una volta le capacità italiane e non senza orgoglio é lo stesso Pietro Salini, AD del Gruppo italiano che ci tiene a ribadire il primato e il contributo del nostro Paese: “Per le grandi opere di ingegneria idraulica nessuno al mondo ha competenze tecniche ed esperienza paragonabili alle nostre. L’Italia ha fornito tantissimo dal punto di vista della tecnologia, della carpenteria metallica, la movimentazione, i sistemi di sicurezza e di gestione delle chiuse, buona parte dei sistemi di controllo, ha fornito tanta ingegneria e buona parte del management, un cantiere gigantesco che ha portato in Italia credo qualche miliardo di dollari di lavoro”.
Certo non sono mancate incomprensioni, difficoltà e problemi connessi innanzitutto al lievitare dei costi di realizzazione dell’opera passati dai 3,1 miliardi di dollari iniziali, ai 5,8 miliardi di dollari chiesti dal consorzio per extra-costi documentati e dovuti a informazioni tecniche errate da parte del committente, dicono, che però l’Autorità del Canale si rifiuta di riconoscere e il tutto naturalmente si é tradotto anche in battaglie legali tra le parti, e le “incomprensioni” tra le parti sono state anche al centro dei colloqui tra il Premier Renzi e il Presidente della Repubblica di Panama, Juan Carlos Varela, durante la sua visita a Roma lo scorso mese di febbraio.
Gli investimenti a Panama non si fermano mai e interessano anche altri settori che potrebbero schiudere buone possibilità anche per le nostre PMI.
Entro il 2015 a fronte di un investimento di 470 milioni di dollari, saranno inaugurati cinque hotel di rinomate catene internazionali nella capitale, aggiungendo così ulteriori 821 camere alle 18.000 già disponibili.
Obiettivo delle autorità locali é quello di far crescere il turismo a Panama, diversificando l’offerta e attuando delle politiche di promozione e delle campagne di comunicazione per far affermare il paese anche come meta per l’ecoturismo, andando oltre il più tradizionale turismo congressuale e familiare. L’obiettivo é attrarre un numero sempre maggiore di turisti, passando da una crescita del 12% al 25% all’anno.
Ulteriori investimenti in entrata nel piccolo paese centroamericano, sono anche connessi al numero sempre maggiore di multinazionali che decide di eleggere Panama come base operativa a livello regionale: dall’inizio del 2015, 3 imprese hanno deciso di investire a Panama portando in dote per la sole fase iniziale dell’investimento 7 milioni di dollari.
Panama punta a divenire inoltre una solida base per gli investimenti europei in America Latina come ha dichiarato lo stesso Ministro del Commercio e delle Industrie, Melitòn Arrocha proprio durante un recente incontro con il direttore generale della DG Imprese e Industria dell’Unione Europea, Daniel Callejas.
Sono molti i vantaggi offerti dal Paese e l’ampliamento del Canale lo renderà sempre di più un centro logistico d’eccellenza, facilitando il trasporto dei carichi su scala mondiale con porti sui due oceani, Atlantico e Pacifico, uniti dalla ferrovia interoceanica, da strade e aeroporti.
Il Presidente della Repubblica di Panama Juan Carlos Varela Rodréguez ha recentemente annunciato inoltre a febbraio che entro 6 mesi verranno avviate le procedure di gara per l’assegnazione dei lavori per costruire il 4^ ponte sul Canale di Panama, costituito da 6 carreggiate per auto, due linee ferroviarie e un‘ampiezza di 54 metri; e l’ampliamento a 8 corsie della Via Puente de las Américas – Arraijén e per quest’ultimo progetto sono al vaglio 4 alternative presentate dal Ministero delle Finanze per finanziare le spese dell’opera a carico del Ministero delle Opere Pubbliche, pari a un importo di oltre un miliardo di dollari.
Numeri, idee e risorse non mancano e infatti negli ultimi anni il Paese ha fatto registrare i tassi di crescita economica maggiori di tutta la regione latinoamericana, con un aumento medio annuo del PIL superiore al 6% e soprattutto anche alla luce dei nuovi progetti in cantiere, non vi sono motivi per prevedere un’inversione di tendenza anzi, é più probabile che quando il nuovo Canale sarà operativo, fornirà un ulteriore effetto volano per tutta l’economia.
Ad offrire un’occasione utile per poter approfondire più da vicino le potenzialità per le nostre aziende sia a Panama che a Cuba, la Camera di Commercio di Monza il prossimo 28 aprile organizza nel capoluogo della Briana, una giornata dedicata alle opportunità di business nei due paesi, con focus specifico per aziende dei settori Arredo e Edilizia, Beni Strumentali, Servizi, Meccanica e Agroalimentare. Le imprese italiane partecipanti avranno l’opportunità anche di realizzare incontri di approfondimento con esperti dei due mercati per avere una panoramica più dettagliata su quelle che sono le potenzialità per il proprio business.
Panama si conferma realtà dinamica in grado di rinnovarsi di continuo e dove naturalmente le opportunità vanno colte e identificate attraverso un’attenta analisi dei progetti in corso e delle peculiarità del proprio business e occasioni come quella del prossimo 28 aprile, rappresentano sicuramente il primo passo utile per conoscere il mercato.
Fonte: a cura di Exportiamo, di Antonio Passarelli, redazione@exportiamo.it