La stima preliminare dei dati relativi al Commercio Estero Extra-UE nel mese di febbraio 2015 diffusi oggi dall’ISTAT, fotografano una crescita congiunturale dell’import e dell’export e un avanzo commerciale di 2,84 miliardi di euro.
La buona performance congiunturale delle vendite verso i paesi Extra-UE (+4,5%) é trainata da beni strumentali (+13,7%) e beni di consumo durevoli (+5,5%)
Anche nel caso degli acquisti - sempre a livello congiunturale – a sostenere la crescita di portata comunque inferiore rispetto all’export (+1,1%), sono i beni strumentali (+9,5%), mentre energia (-1,6%) e prodotti intermedi (-0,4%) sono in debole riduzione.
Anche a livello trimestrale la dinamica congiunturale dell’export verso i Paesi Extra-UE si conferma positiva (+1,5%), investendo tutti i raggruppamenti principali di beni (tranne energia in calo del 17,9%), con le vendite di prodotti intermedi (+3,7%) in rilevante espansione.
Sempre all’energia (-19,1%), nello stesso periodo, é da ascrivere invece la flessione congiunturale dell’import (-3,5%) perché, al netto della componente energetica, anche le importazioni crescono (+3,1%).
A livello tendenziale si rileva una forte crescita dell’export (+7,1%), sempre trainato dai beni strumentali (+19,9%) e, in misura minore, dai prodotti intermedi (+4,6%) mentre sono in forte calo le vendite di energia (-23,9%) e in questo caso - al netto dei mezzi di navigazione marittima che hanno trainato la crescita - l’incremento tendenziale dell’export é pari a +3,3%.
Le importazioni registrano una diminuzione tendenziale (-4,1%) determinata anche in questo caso dalla marcata contrazione degli acquisti di energia (-32,7%) e al netto della componente energetica anche gli acquisti sono in forte espansione (+10,4%).
Andando all’analisi dei mercati più dinamici, nel mese di febbraio 2015, per quanto riguarda le vendite sono rappresentati da Stati Uniti (+49,3% che si riduce a +24,8% al netto dei mezzi di navigazione marittima) e Turchia (+10,7%), mentre le vendite verso Russia (-28,5%) e MERCOSUR (-17,6%) sono in marcata flessione. Per quanto riguarda invece gli acquisti sono sempre in forte calo quelle da OPEC (-24,7%) e Russia (-23,3%).
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