Incontro la Signora Lidia Bastianich a margine della conferenza “Feeding the Planet, Energy for Life” presso il Dade College di Miami lo scorso 12 Marzo.
L’iniziativa collegata al prossimo Expo Milano 2015, ha riunito mondo accademico ed imprenditoriale, locale e internazionale, ed é stata focalizzata sul cibo e sulla diversità culturale tra America ed Europa nel corretto consumo dei generi alimentari.
Da subito mi impressiona la spontaneità e freschezza d’animo di una Signora che in America é considerata una vera “star” e che ha avuto il merito di portare la cucina italiana nelle case degli statunitensi. E’ gentile, disponibile, alla mano, qualità non sempre ravvisabili in personaggi che hanno raggiunto successo e notorietà.
Qui a Miami ha appena ricevuto un premio alla carriera e le chiavi della città da parte del Sindaco oltre a numerosi attestati di stima di fronte ad una platea composta da imprenditori, politici, studenti e tutte le più alte cariche della National Italian American Foundation (NIAF).
La popolarità della Bastianich é molto forte negli Stati Uniti soprattutto per i suoi seguitissimi programmi di cucina durante i quali incanta gli americani con ricette frutto della tradizione e dell’innovazione gastronomica italiana. Nel nostro Paese partecipa come giudice all’edizione italiana di Junior Master Chef insieme ad Alessandro Borghese e Bruno Barbieri. Il figlio Joe, coinvolto nel business di famiglia insieme alla sorella Tanya, é conduttore e giudice dell’edizione americana e italiana di MasterChef.
La grandezza di Lady Bastianich oltre che nel temperamento che da subito mi mostra, é nei numeri del suo immenso business costruito nel tempo tra ristoranti di proprietà, show televisivi, libri scritti e venduti: un vero e proprio impero che ha affascinato anche Mr. Oscar Farinetti, il fondatore di Eataly che proprio per lo sviluppo in America ha voluto la partnership con il gruppo più forte nel food and beverage oltre oceano, il Gruppo Bastianich per l’appunto.
Ho potuto fare alcune domande a Lady Lidia Bastianich, e vista la sua cordiale disponibilità avrei potuto rubarle più tempo, ma non ho voluto approfittare di così tanta genuina generosità.
Da destra a sinistra: John Viola Presidente NIAF - Lidia Bastianich – Patricia de Stacy Harrison
Lady Bastianich, ci racconti la sua storia, la sua passione per la cucina e come ha trasformato tutto ciò in un business di successo?
“Sono Lidia, sono una chef, sono una scrittrice, sono una conduttrice di programmi televisivi, sono una ristoratrice, sono una donna di business, sono una produttrice di vino. Sono arrivata negli Stati Uniti quando avevo l’età di dodici anni” - Lidia é originaria di Pola, capoluogo dell’Istria, la famiglia si trasferisce prima a Trieste e poi negli Stati Uniti d’America - “Sono immigrata dall’Italia ed ho avuto in America la mia educazione scolastica - cosa molto importante ci sottolinea - crescendo lentamente nel business della ristorazione. Penso che la mia forza ed il motivo per cui ho raggiunto il successo sono dovuti a due fattori: molta passione e molto duro lavoro. Ma sono sempre stata preparata, voglio essere preparata se approccio un problema o un nuovo progetto. Alla base di tutto c’é inoltre la mia italianità, l’arte, la creatività, la passione e sin dal mio arrivo negli States ho assaporato il senso del business, del marketing e della precisione nel fare il proprio lavoro con professionalità. Due elementi sono fondamentali per il successo di una persona nel proprio business: creatività ed innovatività.
Devi avere però il controllo di tutto, conoscere il tuo business, il tuo Business Plan ed il tuo Marketing Plan e soprattutto coloro a cui stai vendendo il tuo prodotto, quindi il tuo mercato ed i tuoi consumatori”.
Quali sono le chances per le aziende italiane e per quali tipologie di prodotti e servizi c’é più mercato in America. E’ ancora la terra delle opportunità? Quali sono i suoi suggerimenti per chi voglia fare business localmente?
“Gli Stati Uniti sono ancora la terra delle opportunità, se fai diligentemente le tue ricerche ed i tuoi studi preparatori. E’ ancora un grande mercato per l’Italia ed i suoi prodotti.
Quello che l’Italia ha e che la rende unica, é l’artigianalità del prodotto. Non é in grado di produrre cose enormi in termini di quantità ma produce arte, il perfetto abito, le scarpe più belle, il gioiello più creativo etc. Bene, l’America paga per tutto questo!. C’é il mercato per i prodotti italiani. Ciò che raccomando agli italiani é : venite in America, studiate, siate artigiani, creativi, siate quello che siete, non c’é competizione con Paesi come la Cina, facciate il meglio di ciò che potete, rimaniate sulla linea della vostra azione. L’America é pronta per pagare i prodotti buoni!”
Quali sono gli errori più frequenti che gli imprenditori italiani commettono negli States? Quali i suoi consigli?
“Il primo errore é che non si fanno ricerche e non si conosce abbastanza il mercato e non si é ben informati. Bisogna esserlo invece, su tutto (location, tasse, etc) e soprattutto occorre saper curare bene il marketing. L’economia dell’America gira intorno al Marketing. Devi prima informare te stesso e poi il mercato e la sua sensibilità. La seconda é trovare un partner, ossia la persona che conosce ciò che tu non sai. Devi fare partnership e joint-venture. Tu apporti il tuo know-how ti metti insieme con una persona che conosce il proprio mercato. Io ho avuto la fortuna con il tempo e l’esperienza di avere tutto, know-how e conoscenza del mio mercato.”
Lidia riceve le chiavi della città di Miami.
Quali sono gli Stati d’America dove si nascondono le migliori opportunità?. Molti imprenditori che vengono dall’Italia si stabilizzano sulla costa Est. Manhattan e Miami sono le location ed i mercati preferiti. Ve ne sono altri? Quali?
“Un tipico errore che si commette é appunto quello di focalizzarsi sulla parte Est ed Ovest degli Stati Uniti poiché ci sono grandi città e molti consumatori. Stanno diventando saturi e la competizione é molto forte, posso dirvi che il 12% degli americani consuma vino, ci sono moltissimi nuovi consumatori da conquistare che vivono nella parte interna dell’America, non sono tutti sulla costa!. Dovete penetrare questi mercati interni e fare marketing. Quello che avete é l’Italian Style, questo é il vostro valore. I prodotti devo rimandare all’Italianità perché agli americani tutto ciò piace, vogliono essere e vivere come gli italiani. I prodotti devono dire la verità e trasmettere l’originalità ed il romanticismo che c’é dietro”.
Ultima domanda, ci racconti di Eataly e del segreto di questo incredibile successo?
“Quando Oscar Farinetti, ha aperto il primo Eataly a Torino, ero curiosa di questo format. Ogni imprenditore é curioso delle novità. Quindi sono andata a trovare Oscar, abbiamo parlato, abbiamo fatto degli eventi insieme che sono andati molto bene. Lui mi ha chiesto di fare qualcosa insieme in America con il mio Gruppo che comprende, Mario Batali, mio figlio Joe, mia figlia e mio genero. Ho detto, se loro sono d’accordo per me é va bene. Abbiamo fatto una joint-venture e siamo andati avanti con il progetto!. Abbiamo aperto il primo Eataly a New York. Ed il genio che c’é dietro quel negozio é che imita precisamente l’Italian Life Style, entri e ti senti come in Italia. C’é Slow Food che assicura la qualità di ogni singolo prodotto. Il 40% dei prodotti che utilizziamo non é venduto in nessun altro posto degli Stati Uniti. Noi abbiamo portato un’esperienza a 360 gradi sul prodotto italiano. I clienti non devono spendere 300 dollari per bere e mangiare, ma con 20 dollari possono bere un bicchiere di vino e stuzzicare qualcosa di buono e soprattutto apprendere ed informarsi. La qualità, il servizio e l’insegnamento del vivere all’italiana, sono parte di questa energia! E’ una pasticceria, é una caffetteria, é ristorante ma é soprattutto un posto per socializzare!
L’ultima domanda é per me e la fa lei:
“Did you get what you want?”
Non potevo non rispondere : “Yes I did!”
Fonte: a cura di Exportiamo, di Alessio Gambino, redazione@exportiamo.it