Per ogni manifattura, ogni industria, ogni produzione c’é bisogno di un macchinario. Per questo il settore delle macchine utensili, della robotica e dell’automazione é un fedele indicatore del trend economico, un automatico misuratore di come vanno le cose. Le emergenti speranze che accompagnano i refoli di ripresa di questo inizio 2015, allora, possono essere corroborate dai dati presentati questa mattina alla conferenza stampa che si é svolta a Roma per la presentazione di EMO MILANO 2015, la fiera mondiale del comparto che si terrà a Fieramilano dal 5 al 10 del prossimo ottobre.

Insomma, c’é da essere ottimisti, soprattutto in Italia, poiché il nostro Paese é quarto al mondo tra i produttori e il terzo tra gli esportatori.

Secondo il Centro Studi & Cultura di impresa di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, in Italia si torna a investire in macchine utensili, segno che anche il manifatturiero ha imboccato la strada della ripresa. Nel 2014, infatti, l’indice degli ordini raccolti é salito del 14,7% rispetto all’anno precedente (+10,1% dall’estero e +37,2% dal mercato interno). Insomma, il settore é vitale visto che, nel contesto europeo, l’Italia dimostra di avere maggiore sprint rispetto all’intera area e rispetto alla Germania con la quale condivide il titolo di paese leader non solo nel settore ma per l’intera attività manifatturiera.

L’inversione di tendenza si conferma anche a livello internazionale. Il settore, che oggi a livello mondiale vale 64 miliardi di euro di produzione,  secondo la Oxford Economics, infatti, tornerà a crescere in modo costante, fino a raggiungere i 71 miliardi nel 2018  (+18%).L’incremento vedrà l’Asia confermarsi la prima area del mondo per consumo, con una crescita dai 34,8 miliardi del 2015 ai 42,3 del 2018 e una quota sul totale che nel 2018 arriverà a sfiorare il 60% (la sola Cina coprirà quasi la metà del giro d’affari complessivo). L’Europa resterà seconda, con il valore che passerà dagli attuali 14,8 ai 17,2 miliardi del 2018. Nelle Americhe si passerà da 10,2 a 11,4 miliardi nel 2018 (+11,8%).

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Per questa ragione EMO MILANO 2015 sta diventando un fondamentale collettore, con aziende e visitatori che già stanno facendo la fila per partecipare a questa “sei giorni full immersion”. Nei padiglioni di fieramilano Rho-Pero sarà allestita la più grande fabbrica mondiale ove saranno esposte: macchine utensili, robot, automazione, additive manufacturing, soluzioni meccatroniche e tecnologie ausiliarie, con anche le novità proposte dai principali player mondiali. Pier Luigi Streparava, commissario generale EMO MILANO 2015, ha esposto i numeri acquisiti fino ad ora, confermando il già ampio superamento delle migliori aspettative: 1.600 espositori, 150.000 visitatori, in rappresentanza di oltre 100 paesi, più di 120.000 metri quadrati di esposzione. Insieme a lui, nel dibattito moderato dall’editorialista Enrico Cisnetto, c’erano anche Luigi Galdabini, il presidente UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, Andrea Meloni, direttore generale per la promozione del sistema paese del ministero Affari Esteri, e Roberto Luongo, direttore generale ICE.

 

La mattinata, che ha visto un’ampia partecipazione del pubblico e della stampa nella suggestiva cornice di Piazza di Pietra, si é chiusa con le parole di Giorgio Squinzi, presidente Confindustria, per il quale i dati che arrivano dal comparto dei macchinari industriali sono un segnale “sicuro che prima o poi si vedrà una ripresa. Se le aziende cambiano i macchinari é un segno che c’é una fiducia di base nelle imprese. Ora si tratta di finalizzare questi segnali e ciò si potrà fare solo se saranno portate avanti le riforme vere. Bisogna semplificare il Paese”, ha concluso. 

 

Fonte: a cura di Exportiamo, di Massimo Pittarello, redazione@exportiamo.it

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