Boccata d’ossigeno a febbraio per l’export made in Italy che finalmente rilascia il freno a mano e riparte con un incoraggiante +7%. È quanto emerge dagli ultimi dati ISTAT.

Seppure sia un risultato influenzato da movimentazioni occasionali di elevato impatto (cantieristica navale) verso gli Stati Uniti, al netto delle quali il profilo di crescita risulta più contenuto su base mensile (+3,1%)%) e addirittura negativo su base annua (-1,7%), la perfomance rimane comunque una delle migliori degli ultimi mesi.

Tutti i raggruppamenti merceologici hanno contribuito a questo risultato, ma a trainare la crescita sono stati in particolare i beni strumentali (+15,5%), con un picco per i mezzi di navigazione marittima, e i beni di consumo durevoli (+7,3%).

Nel trimestre dicembre 2023-febbraio 2024, rispetto al precedente, l’export aumenta dello 0,7%. Crescono le esportazioni di beni di consumo durevoli (+7,3%) e beni strumentali (+2,5%), si riducono quelle di energia (-12,2%) e beni intermedi (-0,6%); stazionarie le vendite di beni di consumo non durevoli.

Su base annua l’export cresce del 2,1% (era - 0,4% a gennaio 2024). A contribuire sono principalmente le maggiori vendite di beni strumentali (+19,2%); in forte aumento su base annua anche le esportazioni di beni di consumo durevoli (+21,2%).

A febbraio 2024, tranne che verso Cina (-57,7%) e Regno Unito (-4,4%), si rilevano incrementi su base annua delle esportazioni verso tutti i principali partner extra Ue27: i più marcati riguardano Turchia (+32,9%), Stati Uniti (+23,6%) e Giappone (+18,8%). C’è da considerare, comunque, che il crollo tendenziale delle vendite verso la Cina è un effetto base derivante dal confronto con febbraio 2023, quando l’export di prodotti farmaceutici verso tale paese registrò un picco eccezionale.

Anche l’import torna a crescere su base mensile (+5,4%) per effetto in particolare dei maggiori acquisti di beni di consumo durevoli (+13,6%) e non durevoli (+7,3%) e beni strumentali (+8,3%).

Nel trimestre dicembre 2023-febbraio 2024, l’import registra una flessione dell’8,1%, generalizzata e più ampia per energia (-18,1%) e beni di consumo durevoli (-11,4%).

La flessione dell’import su base annua, invece, è in decisa attenuazione (-10,4%), quasi totalmente dovuta alla contrazione degli acquisti di energia (-30,6%), un fenomeno che riflette il calo dei prezzi delle materie prime energetiche

Crescono su base annua le importazioni da Stati Uniti (+27,9%), Turchia (+9,7%) e paesi MERCOSUR (+2,4%), mentre flettono gli acquisti da tutti gli altri principali paesi partner extra Ue27. Le riduzioni tendenziali più ampie riguardano gli acquisti da paesi OPEC (-34,0%), Regno Unito (-27,8%) e paesi ASEAN (-23,7%).

A febbraio 2024 il saldo commerciale con i paesi extra Ue27 è positivo e pari a +6.739 milioni (+3.997 milioni nello stesso mese del 2023). Il deficit energetico (-3.773 milioni) è inferiore rispetto a un anno prima (-5.721 milioni). L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici aumenta da 9.718 milioni di febbraio 2023 a 10.512 milioni di febbraio 2024.

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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