La nuova legge cinese sulle società rappresenta un passo avanti significativo per il Paese, che mira ad attrarre più investimenti attraverso la creazione di un ambiente imprenditoriale caratterizzato da maggiore trasparenza, responsabilità e tutela degli azionisti.

Il 29 dicembre 2023 il Comitato Permanente del Congresso Nazionale del Popolo ha emanato, dopo un lungo processo di revisione, la nuova legge cinese sulle società (Company Law), a distanza di trent’anni dalla prima regolamentazione in materia.

La nuova Company Law entrerà in vigore il 1° luglio 2024, introducendo novità e cambiamenti significativi rispetto alle norme precedentemente in vigore in vari settori, tra cui i requisiti di capitale, le normative sul trasferimento di quote, le strutture di governance corporativa, la rappresentanza dei lavoratori, i diritti e le tutele degli azionisti, oltre a politiche perfezionate per la costituzione e la liquidazione delle società.

Il testo costituisce un’importante revisione dell’intero apparato normativo del diritto societario cinese in funzione della nuova fase di sviluppo dell’economia di mercato socialista, di strategica importanza per il sistema imprenditoriale della Repubblica Popolare e la promozione del sano sviluppo del mercato dei capitali. L’intento primario di tali riforme è quello di creare un ambiente favorevole allo sviluppo imprenditoriale, migliorare la trasparenza e la responsabilità, e consolidare i diritti degli azionisti, con l’obiettivo di rafforzare la fiducia degli investitori nel contesto commerciale cinese.

La nuova legge è composta da 266 articoli, dei quali circa un terzo sono stati aggiunti o modificati sostanzialmente nel loro contenuto. Si può dunque parlare di una miniriforma della normativa in materia.

Ecco quali sono i punti salienti della nuova legge.

Capitale sociale

La novità più rilevante rispetto alla normativa attualmente in vigore riguarda l’introduzione dell’obbligo generale di versare il capitale sottoscritto entro il termine di cinque anni dalla costituzione della società.

Attualmente non vige alcun obbligo di versamento del capitale entro un termine stabilito, né un obbligo generale di capitalizzazione minima. L’importo del capitale sociale e le modalità e i termini del suo versamento sono infatti lasciati alla libera determinazione dei soci, così come espressa nello statuto sociale.

Dal 1° luglio di quest’anno le regole cambieranno e, sia in fase di costituzione sia in fase di aumento del capitale, il capitale sociale sottoscritto dovrà essere versato entro il termine massimo indicato (o entro i termini stabiliti, se previsto un versamento in più rate).

È inoltre previsto che spetti agli amministratori l’onere di richiamare i soci inadempienti al versamento del capitale sociale, con una richiesta scritta. La normativa a questo riguardo rende gli amministratori responsabili verso la società per le eventuali perdite causate alla stessa che siano dovute all’inadempimento di tale loro obbligo di chiamare il versamento del capitale sottoscritto. Nel richiamo scritto ai soci inadempienti, gli amministratori possono stabilire un “periodo di grazia” (non inferiore a 60 giorni) entro il quale i soci inadempienti devono rimediare.  Scaduto inutilmente il termine del periodo di grazia, la società può, con delibera del consiglio di amministrazione, inviare ai soci inadempienti un avviso scritto di decadenza dai diritti di socio relativamente alla parte della quota di capitale non versato, con conseguente trasferimento delle relative quote o loro annullamento (e correlata riduzione del capitale sociale). 

Trasferimenti di partecipazioni

La nuova Legge sulle Società introduce modifiche rilevanti ai meccanismi di trasferimento delle partecipazioni per le SRL (LLC), facilitando le procedure mediante l’eliminazione del requisito del consenso da parte degli altri soci.

Tuttavia, è necessario che gli azionisti informino per iscritto la società dei trasferimenti, garantendo così aggiornamenti tempestivi al registro dei soci. I cessionari si assumono la responsabilità per i contributi di capitale non ancora versati, attribuendo inoltre una responsabilità supplementare ai cedenti.

Inoltre, la nuova legge stabilisce che le società sono tenute a rendere pubbliche le informazioni relative ai cambiamenti di partecipazioni sociali tramite il Sistema Nazionale di Pubblicità delle Informazioni sul Credito delle Imprese (National Enterprise Credit Information Publicity System), assicurandosi che le informazioni pubblicate siano veritiere, accurate e complete.

Le implicazioni fiscali relative al trasferimento di partecipazioni, sia per gli azionisti fisici che giuridici, sono intricate e soggette a specifiche normative fiscali. La valutazione iniziale delle partecipazioni trasferite da parte degli azionisti fisici è influenzata da diversi fattori, con l’intervento delle autorità fiscali per assicurare una valutazione equa, in particolare in assenza di documentazione chiara. Per l’acquisizione di multiple partecipazioni, si applica un metodo di calcolo basato sulla media ponderata. Gli azionisti giuridici, sia nazionali che esteri, sono soggetti a regimi fiscali differenziati. Mentre l’imposta sul reddito delle persone fisiche si basa su una tassazione per voci, quella sul reddito delle società è correlata alle performance finanziarie complessive dell’ente, consentendo potenzialmente la compensazione delle perdite. Le aziende estere possono usufruire di aliquote fiscali preferenziali, determinate dai trattati sulle imposizioni fiscali. Indipendentemente dalla natura dell’azionista, è fondamentale prestare scrupolosa attenzione agli obblighi tributari, soprattutto in virtù di un maggiore controllo da parte del governo in occasione di trasferimenti di partecipazioni significativi.

Assemblea dei soci e Consiglio di amministrazione

L’Assemblea dei soci rimane la massima autorità della società, ma i suoi compiti e poteri sono stati razionalizzati e ottimizzati. Il potere di “determinare le strategie operative e i piani di investimento della società” il potere “di esaminare e approvare il piano finanziario annuale e il piano di consuntivo della società”, prima in seno all’Assemblea dei soci, sono stati trasferiti al Consiglio di amministrazione.

È stata invece introdotta una nuova disposizione che consente all’Assemblea dei soci di autorizzare il Consiglio di amministrazione a deliberare sull’emissione di obbligazioni societarie. Nelle società con un solo socio, egli può decidere su questioni che altrimenti avrebbero richiesto la decisione dell’assemblea, a condizione che la decisione del socio sia presa per iscritto, da questi firmata o timbrata e depositata presso la società.

Per quanto riguarda il Consiglio di amministrazione, i precedenti limiti sul numero degli amministratori sono stati in parte eliminati. Sia per le società a responsabilità limitata sia per le società per azioni il Consiglio di amministrazione deve comprendere almeno tre amministratori e non è fissato alcun limite. Se le dimensioni di un’azienda sono ridotte o il numero dei suoi soci è limitato, indipendentemente dal fatto che si tratti di una società a responsabilità limitata o di una società per azioni, può avere un amministratore unico per esercitare i poteri del consiglio di amministrazione.

Deve essere presente almeno un rappresentante dei dipendenti nel Consiglio di amministrazione delle società interamente pubbliche, o se la società conta almeno 300 dipendenti e non vi è alcun rappresentante dei dipendenti nell’organo di vigilanza.

Queste modifiche ai poteri e alle funzioni dell’assemblea e del Consiglio di amministrazione mirano a evitare sovrapposizioni e a fornire maggiore flessibilità al Consiglio di amministrazione delle imprese a investimento estero nella gestione delle operazioni quotidiane.

Doveri degli amministratori, dei supervisori e degli alti dirigenti

La Legge, in linea con l’impostazione di ordine e rigore del mercato imposta dal legislatore, aumenta i doveri di lealtà e diligenza di amministratori, supervisori e dirigenti.

Riguardo al dovere di lealtà gli amministratori, i supervisori e gli alti dirigenti devono adottare misure volte ad evitare conflitti tra i propri interessi e gli interessi della società e non utilizzare i propri poteri per ottenere vantaggi impropri. Riguardo al dovere di diligenza, gli amministratori, i supervisori e gli alti dirigenti devono esercitare la diligenza normalmente prevista per i dirigenti, nell’esercizio delle loro funzioni, nel migliore interesse della società.

Le nuove disposizioni stabiliscono inequivocabilmente che, dopo la loro entrata in vigore, anche i soci di controllo e i controllori effettivi della società, che non assumono il ruolo di amministratori ma partecipano attivamente alle attività aziendali, devono osservare alcune disposizioni in merito agli obblighi di fedeltà e diligenza previsti per gli amministratori, i supervisori e gli alti dirigenti. Ciò è fondamentale per proteggere la società e garantire gli interessi dei soci di minoranza e dei creditori, svolgendo un ruolo normativo molto efficace.

Controlli

Oltre a ritenere i soci responsabili delle passività della società, il nuovo testo della Legge disciplina anche l’ipotesi del socio che abusa della personalità giuridica e della limitazione di responsabilità dei soci di due o più società sotto il suo controllo. Nel caso in cui a tale condotta consegua l’elusione dei debiti ovvero la lesione grave di interessi dei creditori sociali, ciascuna società risponde in solido per i debiti delle altre società. Inoltre, se la società ha un solo socio e questo non può dimostrare che il patrimonio della società è indipendente dal proprio patrimonio, il socio è responsabile in solido per i debiti della società, ovvero l’onere della prova è invertito.

Liquidazione della società

La Legge prevede che il comitato di liquidazione sia composto dagli amministratori della società, salvo che non sia diversamente disposto dallo statuto della società o dall’assemblea dei soci. La Legge introduce, inoltre, una procedura di cancellazione semplificata (summary procedure) di cui possono usufruire le società che non hanno contratto debiti durante la loro esistenza o che hanno rimborsato tutti i debiti, a condizione che i soci si facciano carico delle relative passività, se presenti.

La nuova legge costituisce un momento di svolta del diritto societario della Repubblica Popolare Cinese. L’intento primario è quello di sviluppare un ambiente stimolante per la crescita imprenditoriale, caratterizzato da trasparenza, integrità e un rafforzamento delle garanzie per gli azionisti. Queste riforme testimoniano l’impegno della Cina a migliorare il suo panorama economico rafforzando la fiducia degli investitori e promuovendo lo sviluppo economico.

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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