Novità di rilievo in tema di etichettatura di prodotti agroalimentari negli Stati Uniti: scopriamole insieme!

Il 27 maggio 2016 la FDA (Food & Drug Administration) ha annunciato importanti cambiamenti inerenti l’etichettatura dei prodotti confezionati in vendita negli Stati Uniti, soprattutto per quel che concerne i valori nutritivi (Nutrition Facts) e il legame scientifico tra dieta e malattie croniche come l’obesità e le malattie cardiache.

Le aziende produttrici di beni confezionati destinati al mercato americano hanno tempo fino al 26 luglio 2018 per adattarsi ai nuovi requisiti, mentre il termine è stato prorogato di un anno per le aziende che fatturano meno di 10 milioni di dollari l’anno e che dunque avranno tempo fino al 26 luglio 2019.

La violazione di queste norme può causare problemi con la procedura d’importazione e l’eventuale distruzione del prodotto sequestrato, oltre al rischio di essere inseriti nella cosiddetta black list con il conseguente divieto di importazione.

In caso di errori meno gravi (anche se non intenzionali) la sanzione può tradursi in un dazio aggiuntivo del 10% sul valore del prodotto, a meno che questo non venga etichettato correttamente sotto la supervisione doganale. Ricordiamo inoltre che la FDA permette di applicare una nuova etichetta adesiva su quella precedente in caso di errore.

Infine vi sono alcune eccezioni per cui non vi è l’obbligo di dichiarare i valori nutrizionali in etichetta come:

- Prodotti dal consumo immediato (Ready to eat);

- Prodotti contenenti quantità insignificanti degli ingredienti obbligatori nel riquadro nutrizionale (come ad esempio caffè, foglie di tea, condimenti disidratati, aromi e coloranti alimentari);

- Prodotti destinati a ristoranti, scuole, ospedali ed istituzioni per cui vi sono alcune esenzioni così come per quelli destinati al consumo da parte di lattanti e bimbi che vengono disciplinati a parte;

- Aziende con un fatturato inferiore a 500.000$ (di cui 50.000$ in prodotti alimentari) o con almeno 100 dipendenti a tempo pieno e meno di 100.000 unità vendute nell’arco degli ultimi 12 mesi.

Rimane comunque preferibile adattarsi alle norme sui valori nutrizionali in etichetta anche se si rientra tra le eccezioni: il consumatore vede sempre di buon occhio un prodotto che offre tutte le informazioni del caso.

Cosa cambia

Di seguito vi è il confronto tra una versione delle attuali etichette in circolazione e quella aggiornata con le modifiche dettate dalla nuova norma FDA.

Il design rimane lo stesso, ma vengono evidenziati alcune informazioni per dare al consumatore la possibilità di effettuare una “scelta informata”. Viene aumentato il carattere per le Calories e il Serving size con il relativo valore. Viene introdotto anche l’uso obbligatorio del grassetto per il numero che indica il quantitativo di calorie e il Serving size.

Diventa obbligatorio segnalare in etichetta gli “zuccheri aggiunti” e nella parte relativa alle proteine appare anche la quantità accanto alla percentuale del valore giornaliero. Nello spazio riservato alle note in basso viene spiegata meglio cosa significa valore giornaliero grazie alla nuova dicitura “The % Daily Value (DV) tells you how much a nutrient in a serving of food contributes to a daily diet. 2,000 calories a day is used for general nutrition advice”.

La seguente infografica disponibile sul sito della FDA sottolinea i nuovi accorgimenti da prevedere in etichetta dal prossimo anno:

Infine altre modifiche riguardano il Serving Size che dovrà essere più realistico tenendo conto di come si è evoluta la dieta giornaliera negli ultimi anni e quanto il consumatore può fruire di quel prodotto in una sola occasione d’uso.

Cambia anche l’indicazione nel packaging per alcune categorie di prodotto come le bibite per cui sono previste indicazioni diverse a seconda se si tratta di un formato da 12 once (354ml) o 20 once (591ml) perché entrambi vengono tipicamente consumati in un’unica volta.

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Fonte: a cura di Exportiamo, di Anthony Pascarella, redazione@exportiamo.it

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